Venerdì 2 novembre
L'entusiasmo è elevato. La mattina presto siamo usciti per fare il checkpoint al mio ginocchio, giusto 3 km (hotel - palazzo ONU e ritorno). Il ginocchio scricchiola, da segni di vita, ma la ginocchiera fa il suo dovere e riesco a correre. Non ci resta che scegliere la strategia da adottare. Da qualche giorno con Nik avevamo abbandonato l'idea di correrà tutta consapevoli che il mio ginocchio non avrebbe retto l'intera durata a meno di danni forse ben più gravi. Abbiamo chiacchierato e discusso il da farsi tutto il giorni, esaltati però dall'idea di riuscire a tagliare il traguardo, ancora insieme, ancora mano nella mano. Non sarebbe stata esattamente quello che volevamo, ma sarebbe stato comunque un grande risultato per noi. E poi il black out. Saliamo sul taxi diretti a Rockfeller center. Nik controlla sul monitor integrativo le previsioni meteo per domenica. Sole terso. Perfetto! Poi, istintivamente, va alla pagina delle news e li la scoperta. Maratona annullata. Increduli chiediamo conferma all'autista che ci conferma l'esito inequivocabile delle mille polemiche. Mi rendo conto che dire di essere stati sotto shock può essere tanto ma è così. Se lo stato di shock ti porta a pensare continuamente a quanto si è perso senza distogliere il pensiero e niente può distrarti, se le persone che ti circondano parlano ma niente per te ha valore in quel momento....allora è stato uno shock!!
Certo, chi ha perso la vita a causa dell'uragano, chi non ha più una casa, chi è rimasto senza luce, gas, acqua per tutto questo tempo sta sicuramente peggio. Certo, siamo sempre a NY e abbiamo il privilegio di visitarla. Ma non eravamo qui per questo. Noi questo obiettivo lo abbiamo cullato, sognato, sudato ogni singolo km. Abbiamo assaporato la partenza, il calore delle persone e l'arrivo, comunque, trionfante per aver fatto qualcosa di nuovo, inatteso nella nostra vita. Certo, ogni anno ci sono altre maratone, ma noi avevamo scelto questa. Solo chi corre, solo chi suda ogni km può capire come ci si sente. Tutti ci hanno detto:"eh, dai, godetevi la vacanza almeno!" Ma noi non eravamo qui in vacanza. La vacanza era il premio per qualcosa di più bello!
Sabato 3 novembre
Central park e' allestito a festa, ma ci sono già gli addetti che smontano coscienziosamente l'onta del disonore. Il parco si anima di corridori. Tutti commentano con amarezza le modalità con cui la cosa è stata gestita. C'è chi parla di sondaggi in Ohio, chi del governatore....ma sono tutti li solo per correre! Fa male vedere i cartelli Marathon ruote mentre seguiamo Orlando Pizzolato nel percorso che conduce verso il finish è qui fa ancora più male correre tra le bandiere di tutti i paesi del mondo ed immaginare che quello sarebbe stato il finale degno di una grande esperienza! La giornata riprende i suoi ritmi anche se i discorsi sono un po' monotoni. Ovunque si vada per la città c'è qualcuno che ne parla. Giriamo a zonzo. La realtà dei fatti è che ancora una volta non si possono fare troppi programmi, affidando si solo alle proprie volontà. Ci sono circostanze che non sono completamente governabili. That's life. Il timore di rimanere amareggiati e spersi come nel 2008 esiste, è inutile negarlo. Per entrambi era un passaggio per qualcos'altro, un punto nella to do list, non da eliminare e non provare più, questo no, ma sicuramente quello che in gergo viene detto il battesimo. Ora è tutto un po' una nebulosa. Si guarda in su e ci si affida a Chi ha la vista lunga.
Domenica 4 novembre
Le istruzioni sono: incontro al Columbus circle con maglietta e banda a lutto alle ore 9 per corsa di 20 km. Alle ore 9, all'ingresso di central park ci sono più o meno tutti i 47.000 iscritti....chi più chi meno....è un vero meltin'pot, uno spettacolo! Il percorso si snoda sul tracciato più periferico del parco, circa 10 km, che chi vuole può fare simbolicamente 4 volte per completare la propria maratona. Quello che si respira e' lo spirito vero della maratona, della corsa. Non c'era nessun affronto verso i morti. Ci sarebbe stato gran rispetto, solidarietà e una forte iniezione di positivismo. I newyorkesi tanto avversi si sono attrezzati alla bene meglio per offrire acqua, cioccolato e caramelle lungo il percorso....è stato magnifico!! C'era anche ci intonava canti denigratori verso il sindaco, in modo ritmato secondo il passo della corsa.
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