Archivio

Insisti, Persisti, Raggiungi e Conquista.




venerdì 5 ottobre 2012

Foto delle ultime avventure

In attesa della griglia di partenza alla Mezza di Monza:


Mascherando la tensione della StraLugano:


Materiale autentico:


Promesse per un cielo più sereno?...

Quello che sarà il nostro arrivo:


mercoledì 3 ottobre 2012

La forza del pensiero


Più ci penso e più ne sono soddisfatta. Più realizzo quello che è successo e più provo una piacevole sensazione di orgoglio, di pienezza, la stessa sensazione che ricercavo da tanto, la stessa che mi ha spinto in questa avventura, la stessa che ti fa dire: ok, sono di nuovo in pista, sono di nuovo pienamente io. Domenica 30 settembre, in occasione della Stralugano, abbiamo corso la lunghezza dei 30 km!!! Non so ancora da dove cominciare con il racconto. All'inizio, di sicuro, c'era l'incognita del tempo, ha piovuto tutta la settimana scorsa e sabato ha minacciato costantemente di peggiorare per cui, da quando è' suonata la sveglia, il naso era rivolto verso il cielo per verificare quanto fossero minacciose le nuvole e quali fossero le probabilità di finire madidi d'acqua. Graziati, largamente graziati, non potevamo sperare di meglio. Qualche raggio di sole, non troppo caldo, un po' di umidità, ma non eccessiva tra limitare il respiro. La fase dal ritiro del pettorale all'entrata nelle griglie di partenza e' surreale. Mi sento un estranea, circondata da atleti seri, così li definisco. Atleti con fisici scolpiti da anni di corsa, ormai esperti che parlano di prestazioni, si spalmano gel o gel sulle gambe e snocciolano tutte le loro imprese come si trattasse dell'elenco della spesa. Mi sono resa conto che tutto ciò non fa altro che aumentare la mia ansia pre-gara. Mi devo isolare, devo ricercare il motivo per cui lo sto facendo e crederci. In griglia,in attesa dello start, guardo Nik e per un attimo, vorrei uscire, abbandonare, sono 30, sono tanti e sarà lunga! Nik non mi lascia neanche parlare, per mio bene, non fa affiorare questa opzione. Entrambi abbiamo timore di farci male, ormai manca poco e questa tappa e' obbligatoria. Lo speaker ammonisce gli atleti ricordando che la 30km non è una mezza più un tocc, ma una maratona in miniatura. Andiamo bene! In realtà questa frase la capirò e la condividerò soltanto alla fine, ed è meglio così. Start. Si parte. Il ritmo deve essere lento e costante. Molti ci superano, ma non importa, il nostro obiettivo oggi è un altro! I primi 6 km si snodano tra il lungo lago cittadino e le vie del centro. La mente e' carica. Mi immagino di essere un trainer di una persona molto pigra che deve spiegare le sue forze per motivare i suoi sforzi. L'esercizio funziona. Mi ripeto che si tratta di amore, di puro amore verso se stessi e che se i muscoli fanno male vanno solo ringraziati per essere ancora con noi. È amore verso la vita, la vitalità che ci contraddistingue. Funziona. Un paio di volte Nik mi riprende il passo, devo rallentare se non voglio scoppiare. Prendo il ritmo. Prima salita. Abbiamo studiato il,percorso e so che ci saranno falsi piani e qualche lieve salita fino al 21/22 km all'inizio del Paradiso, poi si vedrà fino al 25 km quando ricomincerà la discesa verso il centro. Ci allontaniamo dal centro, andiamo alla scoperta di paesini spersi nel mezzo del nulla. Le gambe reggono e rispondono colpo dopo colpo l ritmo. Stiamo andando bene, anzi Nik mi informa al 15 km che rischiamo di migliorare il tempo della mezza. Mi sento bene. L timore dei mancati allenamenti settimanali e' svanito. Ogni minimo dolori o che sento, cercò di esorcizzano con il metodo pilates: respira attraverso il muscolo e curato con il respiro! Mi sento meglio della Mezza di Monza! Penso che romani siamo agli sgoccioli, che mancano veramente pochissime settimane. Il muro arriva in fretta. Effettivamente la mezza e' stata migliorata, ma ora arriva il peggio. Dopo qualche falso piano, cominciano le salite vere. I polpacci, nonostante i nostre, si fanno sentire, la forza mentale vacilla. Qualche pausa di cammino, qualche esercizio di stretching ai polpacci. Il respiro si fa più pesante, ma cercò di concentrarsi sul numero progressivo dei km. So che questa situazione non dura fino alla fine, dobbiamo arrivare al 25 km, poi e' finita. Onestamente il ristoro del 25km e' un miraggio. In generale i ristori e gli spugnaggi di questa gara non sono stati gestiti al meglio e in modo cadenzato, per cui temevamo che non ci fossero più ristori fino alla fine. Un miraggio vero e una manna che mi ha permesso di arrivare fino in fondo. Comincia la discesa!! Nik e' affaticato, temo che non stia bene, il mio umore ha un'impennata perché so che abbiamo passato il peggio e che se perdo la mia piuma di Dumbo, non so come potrei reagire. Raggiungiamo il lago, siamo veramente agli sgoccioli, ma un tarlo si insinua nella mia mente: e se non ce la facessi più? Sono stanca e non so dove andare a pescare le forze, ho mangiato poco niente, non c'erano zuccheri lungo il percorso, ho bevuto, ma mi sento veramente stanca. Provo a ripercorrere con la mente il percorso dei primi 6 km, ma è' tropo lungo. Penso che se si ripropone lo stesso percorso, rischio di non farcela. Provo a dirlo a Nik, ma non voglio cedere alla tentazione perché una parte di me mi spinge anche a pensare che arrivata fino a qui non ha nessun senso abbandonare. Mi prefiggo dei checkpoint per controllare lo status e il percorso, primo bivio, si va verso il centro, ahia, il traguardo e' dalla parte opposta. Il secondo bivio e' cruciale: sinistra mi fermò, destra siamo arrivati. È destra!! Mano a Nik, passo regolarizzato e via verso il traguardo! Questa volta non ci sono energie per lo sprint finale, ma va bene così. Mi emoziono alla fine perché sono così stanca, ma c'è l'abbiamo fatta ed un gruppo di bambini ci guarda, pronti a fare i loro primi 500 m di gara! Grandissimi loro!!
La stanchezza e' inevitabile, il male alle gambe pure. Reintegriamo, ci riposiamo, realizziamo quello che abbiamo fatto, ma la soddisfazione aumenta quando dopo 2 giorni, rimetti le scarpette e ti trovi pronto per sgranchirci le gambe. Hai paura che i muscoli si ribellino. Ma cominci piano, i muscoli rispondono e dopo il primo km ti trovi a spingere e le gambe rispondono e allora sorridi soddisfatta e pensi veramente di essere tornata te stessa! Bello! Pieno! Che cosa fantastica! Ti trovi a dare ragione a Murakami, i muscoli non sono nient'altro che macchina pronte a macinare, macinare chilometri e più ne macini, più ti seguono e meno ti fanno male. Correre in se' è un gesto meccanico ed i muscoli servono a questo, ma ogni falcata sprigiona pensieri che possono far fare grandi cose!!