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Insisti, Persisti, Raggiungi e Conquista.




venerdì 2 novembre 2012

Giro di ricognizione

Siamo nella Grande Mela!!!! Ieri e' stato un giorno emozionantissimo. Rientrare a New York city, girovagare per la città con il naso rivolto all'in su per vedere la cima dei grattacieli, le mille luci di time squadre, ma soprattutto il ritiro del pettorale. Gli americani ci sanno fare e la cerimoniosità con cui ti invitano ad entrare, ti consegnano il pettorale e ti augurano Good Luck, nave a nice Run! è fenomenale, da pelle d'oca! Contenti, ma stravolti dal lungo viaggio, ci siamo addormentati velocemente. Stamattina, corretta di prova con ginocchiera. Breve per presevare lo stato di grazia. La paura c'era sia di sentire dolore sia di veder svanire in un lampo i benefici riscontrati negli ultimi giorni. Esito positivissimo. Il ginocchio vorrebbe muoversi, la ginocchiera tiene ed insieme mi fanno nuovamente correre!!

La prima partenza ed il primo arrivo


Gli ultimi giorni sono volati via divisi tra l'inesauribile speranza che il ginocchio non facesse più male e l'ansia di vedere sopraggiungere una calamità naturale, l'uragano Sandy, che minacciava tutto di nuovo.
Il ginocchio è stato coccolato a regola d'arte e la Tecar terapia ha fatto in 3 sedute da 30 minuti, quello che un'intera scatola di antinfiammatori non ha minimamente pensato di poter fare. Mercoledì sera mi era quasi sparita la paura e volevo cedere alla gioia di uscire a sgranchirmi le gambe! Non l'ho fatto, sono stata brava!. L'obiettivo è grosso e richiede esclusività. Il dopo sarà tutta un'altra storia. L'uragano è arrivato viaggiando a 30 km orari, lento...ma così ha avuto più tempo per pensare ai danni da fare. Dopo il suo passaggio, le foto che circolavano sono state incredibili, da lasciare di stucco e insinuare il dubbio di dover ammettere che la natura ha un suo corso che non si può cambiare. Io è Nik abbiamo deciso di non farci prendere dal panico e con il sorriso ci siamo detti:"sarà un'avventura fino in fondo, di nuovo!" Abbiamo tenuto monitorata la situazione e abbiamo fatto le cose con ordine. Solo ieri sera difronte alle valigie vuote da riempire si percepiva un po' di onesta elettricità: riusciremo ad arrivare? Riusciremo a correre con il tuo ginocchio? Riusciremo a correre dopo 10 gg di forzato riposo? Mi sorprendo ad avere fiducia nel divertimento che la corsa ti fa provare, nell'adrenalina di una nuova avventura e nell'incoscienza di star toccando l'obiettivo tanto atteso e pensato.
In questi giorni Nik mi ha regalato un libro per il viaggio in aereo, ma non ho resistito e l'ho letteralmente divorato in un paio di giorni. Due piccoli passi sulla sabbia non è un libriccino da niente, una storia come le altre. Dovrebbero metterlo tra manuali di vita. Quei libri che tieni sul comodino per razionalizzare le tue giornate e rivedere le tue incertezze, le tue paure. Un inno alla vita. Un inno alla vita anche quando non è più vita. Mi rendo conto che mi ha aiutato a non abbattermi per i 2 eventi avversi e per assaporare il mio "mai dire mai" . Oggi,  io è Nik abbiamo fatto il check in nello stesso aeroporto da dove 4 anni fa siamo partiti per il viaggio di nozze. Sedentari, almeno in parte, ingenui anche se curiosi allora, in partenza per una maratona, la prima di una possibile lunga serie, sempre curiosi , forse di più, oggi. Adoro questa ritrovata voglia di fare, questo entusiasmo verso le cose che non si conoscono, ma che il sogno avvicina e la tenacia realizza.
 Quando mi sono fatta male ho capito che il significato di una cosa del genere non è immediato a tutti, non è scontato. Per la maggior parte rimane una pazzia, una corsa come una campestre da liceo: se c'è la fai bene, se no, torni a casa. Mi sono resa conto che se  cominci a correre e ti piace tanto, non puoi fare a meno di parlarne perché quello che ne trai è talmente benefico che non riesci a trattenerti. Lo devi condividere. Mi sono resa conto che il valore che ognuno dà alla sua corsa è diverso, come ogni cosa nel mondo, anche se questa mattina in aeroporto c'era comunque qualcosa di forte che accomunava le persone in attesa, così come le diverse persone su questo aereo. È normale certo, ma pur sempre affascinante.

domenica 28 ottobre 2012

L'attesa e la pazienza

Qualcuno potrebbe dirmi: "Ma come, dopo un anno di allenamenti non hai ancora capito che c'è un momento per ogni cosa? " Sono testarda, forse. Il verdetto della risonanza e' stato chiaro: strutturalmente non ci sono danni, ma il ginocchio presenta un riversamento di liquidi che seppur esiguo ha causato l'infiammazione. Il dottore e' stato realista: "con voi bisogna procedere per obiettivi. Tanto, se le dico che non la può fare, con questa risonanza, la fa lo stesso. Tanto vale dalle dei consigli per non soffrire. Poi mi appello al suo buon senso." Sto cercando di fare la brava. Mi metto il ghiaccio anche se ciò comporta che io debba stare ferma in un posto per più di 5/10 minuti. Mi sto spalmando la crema, anche se finora non avevo mai conosciuto una crema così restia all'assorbimento cutaneo. Mi faccio gli impacchi di argilla....insomma faccio di tutto, ma non riesco, non è nella mia indole stare completamente a riposo. Tutto si impalla! Io sono una macchina da movimento, devo andare, fare, brigare! Se mi fermò, scalpito. Cominciò ad essere insofferente, vedo le cose da fare che non ho fatto, mi sento gonfia, mi provo vestiti, mi agito, mi innervosisco ancora di più..."Mi appello al suo buon senso..." E' questa, forse, l'unica parte che mi responsabilizza un po' che mi ricorda che il ginocchio duole quando lo piego bruscamente, quando faccio le scale....Non so, dopo una scatola di antinfiammatori, il dolore si è attenuato, ma non è sparito. Sinceramente non so cosa farò e come la faro'. Nutro speranze che quel giorno non mi faccia male, nutro speranze che in questa settimana il dolore scompaia così come mi è venuto. Se penso ai chilometri che ho fatto e la prospettiva di camminarla...mi vengono le lacrime agli occhi! Non voglio compiangermi, assolutamente! Ma credo che anche questo faccia parte della mia storia e di questa storia: mai dire mai, tutto quello che desideri non è facile da raggiungere e si raggiunge non senza imprevisti da superare. Tutto questo e' niente in confronto ad altre situazioni. Devo aver fiducia e stare serena!
Questa mattina, mentre facevamo la spunta dei documenti di viaggio e delle comunicazioni di Terramia, ci siamo resi conto che siamo un po' agitati, ancora increduli di essere così prossimi ad un'esperienza del genere. Sarà qualcosa che non dimenticheremo mai è che resterà impressa nelle nostre menti e come dice Nik: qualcosa di speciale all'interno della nostra squadra!