Significativo giro di vite al programma questo weekend!! Ci siamo iscritti agli allenamenti del sabato mattina organizzati con Run For Fun all'Arena di milano.Pro e Contro da analizzare. I contro sono principalmente due. In primis, il fatto di allenarmi il sabato sballa il programma Galloway che prevede il riposo e avendo già un adeguato il programma anticipando gli allenamenti del martedì e del giovedì a causa della lezione di pilates del martedì sera è come se anticipassi l'inizio delle settimane Galloway. In seguito, per pura pigrizia, la stanchezza acculata durante la settimana non favorisce proprio del tutto la sveglia di sabato alle 7.30. Onestamente mi sono lamentata un po' con mio marito ricordandogli che quando non eravamo sposati il sabato mattina, mi portava a fare colazione in pasticceria...
Tralasciando questi aspetti, direi che l'esperienza è stata più che positiva, in quanto, ci permette di confrontarci con il ritmo delle altre persone spronandoti a dare il meglio di te senza appiattirti sulle paure o i limiti fisici temporanei. Inoltre, il fatto di abbandonarsi al coach per le scelte degli allenamenti varia molto il percorso, le abitudini e il modo di allenarsi: ancora, un ottimo modo per non appiattirsi e fare sempre le stesse cose, creandosi una culla sicura al corpo e alla mente.
In queste occasioni, ti rendi conto di non esere pazza e di star inseguendo un sogno realizzabile nella misura in cui ci credi. In settimana mi ero scottata perchè mi ero aperta con mio fratello sul nostro desiderio di completare una maratona. E' incredibile come dopo 30 anni di vita, si debba ancora dimostrare ai proprio cari di sapersela cavare e, riprendendo le parole di Simone Moro intervistato da Daria Bignardi venerdì: "se non si nasce talentuosi, non è vero che non si può raggiugere il proprio obiettivo, ma bisogna applicarsi molto di più degli altri per raggiungere lo stato di talentuosi. Ciò significa che ogni allenamento perso, è un vantaggio in più dato all'avversario e che la vetta raggiunta grazie ai sacrifici, agli sforzi per superare i propri limiti, è più apprezzata e vissuta pienamente."
Sabato mattina, correndo pensavo che avrei potuto rispondere in questo modo alle derisioni di mio fratello, ma invece non l'ho fatto, sono stata in silenzio cercando di ripensare alle giustificazioni che dava lui ai nostri genitori quando, al liceo, si assentava 3 ore dallo studio per raggiungere il suo personale ai 400m ostacoli. Gli voglio bene e credo che ognuno di noi nel mondo abbia un ruolo e se il mio è di sorprendere raggiungendo cose che apparentemente mi sono precluse, ce la metterò tutta per non smentirmi anche questa volta.
Sarò onesta fino in fondo e ammetto che sabato mattina ero in preda al terrore di confrontarmi con nuovi corridori, persone che non conoscevo e che non sapevo quanto andassero veloce. Ho passato almeno 30 minuti a dirmi che se fossero stati troppo veloce avrei potuto spostarmi al gruppo arancione, ma ero terrorizzata all'idea di essere l'ultima del gruppo, la più lenta che arranca al ritmo degli altri. Devo dire che non è stato così traumatico. L'allenamento era un Fartlek (3min a ritmo gara e 5 min di recupero ripetuti per 5 volte), dal mio punto di vista faticavo a dare un significativo incremento durante i 3 minuti, è stata piuttosto una corsa costante. Cosa sbagliavo? Troppo serrato il ritmo in generale? Devo diminuire di più il ritmo di recupero? Oppure lavorare un po' di più sul ritmo veloce? In generale, ero nel gruppo di mezzo, nè la prima nè l'ultima. Una cosa è certa, durante i minuti di recupero ero davanti a tutti!! Piccola consolazione!