Ahimè e' ora di ammetterlo, l'estate e' finita e la preparazione volge verso un momento molto particolare, delicato, dove la motivazione non deve cedere il passo alla stanchezza, alla paura del chilometraggio che aumenta e ai timori che qualche dolorino cominci a farsi sentire...Il ritorno alla normalità e' stato festeggiato con una serie di eventi a dir poco straordinari. Domenica 2 settembre abbiamo deciso di affrontare la 22 km di StraMorazzone, partenza libera tra le 8 e le 9 della mattina. Come ogni volta che mi accingo ad una gara, la mattina sono refrattaria, un po' nervosa e Nik non capisce bene cosa mi passa per la testa...lo sapessi io potrei raccontarlo, per ora mi sembra un misto tra timore per quello che sto per affrontare, timore reverenziale per i tunnel ultra-esperti che mi circondano, incredulità, ma in fondo anche tanta voglia di farcela. Partiamo. Mino, come ho ribattezzato il mio Garmin, e' ancora un po' indolenzito dalla sveglia (si, me lo immagino un po' indolente perché' e' sempre molto refrattario a prendere la ricezione e cominciare a lavorare!) per cui decido che per non raffreddarmi troppo, posso cominciare a correre e lo attiverò quando si sara' deciso! La gara avrebbe dovuto avere un percorso su asfalto, o meno così diceva il programma, con qualche lieve dislivello. Dopo pochi chilometri ci siamo resi conto che per limitare l'ingombro di strade asfaltate, era stata fatta la scelta di percorsi alternativi che tagliavano campi, sfruttavano sentieri, stradine di campagna. Niente di male, percorso sorprendente se non fosse per la pioggia che era caduta incessante fino al giorno prima rendendo il percorso fangoso, scivoloso e a tratti un po' difficile da fare di corsa. Poco importa, devo dire che la forma c'era e la voglia di correre pure. Il tempo si prometteva clemente, almeno per la mattina. Ad ogni bivio mio marito mi rifaceva la fatidica domanda: "6 km o 22?" e più avanti "13 km o 22?" e ancora "ultima chance 18 km o 22?" tentazioni inutili... Io ero li per farne 22, mi sentivo bene e volevo farcela fino in fondo. Tutto nei tempi, tutto nelle previsioni fino al 19 km, eravamo in palla, lieve discesa, primo rettilineo che costeggiava un maneggio, secondo rettilineo e poi discesa. A quel punto, eravamo soli, ma non eravamo preoccupati perché c'erano stati altri passaggi piuttosto isolati (e' lo svantaggio delle partenze libere, pensavamo!), ma ci vengono incontro in direzione opposta altre 2 persone che ci chiedono se abbiamo visto dei segnali. Ci rendiamo conto che e' un po' di tempo che non vediamo segnali... Continuiamo a scendere verso Castiglione Olona... Poi notiamo dei segnali del percorso iniziale, niente di più, nessuno....decidiamo di tornare indietro...abbiamo già fatto circa 5 km.. Finalmente vediamo un segnale, anche una persona...ops, avrebbe dovuto essere li quando siamo passati ad indicare un bivio secco di 90 gradi, ma si era assentato un attimo... Rientriamo lungo il percorso, siamo al 18 km , ma Mino segna che siamo al 24km...stremati da una lunghezza che non ci aspettavamo e con un sacco di tempo perso a ritrovare la strada arriviamo al traguardo contenti ugualmente per aver portato a casa un risultato del tutto dignitoso, per lo meno sulla lunghezza!
Altro evento che ci ha riportato alle sane abitudini e' la re-iscrizione al gruppo Run for Fun/Run Health con ritrovo il sabato mattina all'arena di Milano. Questo sabato tutti ci sentivamo come gli alunni al rientro dalle ferie, speranzosi che il primo allenamento fosse qualcosa di leggero....ed ecco la prova d'ingresso per verificare chi ha fatto i compiti delle vacanze: un bel progressivo! Ah beh, leggero!! Alla fine mi sentivo più stanca dei 28 km della settimana precedente!
Infine, ci siamo programmati e parteciperemo alla Legnano Night Run (venerdì 14 settembre) e alla Mezza di Monza (domenica 16 settembre), programma intenso ma molto promettente in termini di emozioni e nuove esperienze!
Concludo, perché oggi mi sono dilungata un po' troppo riportando alcune considerazioni strappate all'intervista di Annalisa Minetti a Radio Rai questa mattina mentre andavo al lavoro: "Tutto e' difficile prima di diventare semplice. Io avevo già vinto le Olimpiadi della vita per cui avevo la mente dell'atleta, ma mi serviva imparare ad andare più veloce del vento....io ho avuto il dono di non vedere e questo mi ha permesso di vedere con il cuore, di sentire più intensamente quello che volevo fare, i sogni che volevo realizzare e mi sento sponsorizzata dall'alto e voglio vivere la mia vita intensamente....anche a mio figlio insegno che e' bello vincere, ma che e' ancora più bello vincere quando si ha già perso e che Volere e' Potere!" lodevole e da ammirare!!
Infine, se uno come Zanardi dice che e' stato fortunato nella vita....